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Scegliere di lavorare in Austria

AustriaFuga di cervelli? Andiamoci piano con le parole! Andare a vivere e lavorare all’estero non è più soltanto appannaggio di pochi e selezionati “scienziati” di certe materie. Non lo è più perché a guardare al mercato del lavoro oltreconfine c’è una variegata e multiforme massa di lavoratori: non solo per “disperazione” (vado all’estero perché qui non trovo nulla) ma anche per una scelta consapevole ispirata dalla curiosità e dalla volontà di sviluppare le proprie competenze in maniera diversa. Non lo è più anche perché, per fortuna, alcuni cominciano a pensare al mercato del lavoro in termini europei e non solo nazionali (e per noi che suggeriamo e predichiamo questa visione da tempo è una piccola soddisfazione).

In altre parole lavorare all’estero può essere una scelta e non solo una fuga.Anche per questo motivo da questo mese il lunedì proveremo a dare qualche spunto su come e dove andare a lavorare all’estero. Troppo spesso la domanda di chi vuole (non) fuggire è: e se volessi andare all’estero che proposte ci sono? Ecco, messa così, non sappiamo come dirlo meglio, la risposta è: nessuna proposta! Scegliere di andare a lavorare (ergo vivere) in un’altra nazione non è come fare una vacanza nella quale decidere quale sia il pacchetto migliore.

Per darvi un’idea di che cosa intendiamo questa settimana partiamo con e per l’Austria, la piccola e florida nazione che viene spesso stereotipata con il Tirolo che ne è invece una regione a sud. L’Austria è un paese il cui mercato del lavoro è basato soprattuto sul terziario e servizi: sono i settori di maggiore offerta lavorativa con circa il 68% dei lavoratori dipendenti austriaci impiegati in questi comparti (in crescita sono il commerciale, sanitario, culturale e turistico). Il settore turistico in particolare, con la fiorente stagione invernale, potrebbe rappresentare il livello di ingresso nel mondo del lavoro austriaco. I servizi per il lavoro sono erogati da centri che si chiamano, in sigla, AMS  e sono le agenzie di collocamento pubblico. Sebbene il mercato del lavoro in Austria sia prospero (soprattutto in confronto a quello Italiano) è altamente sconsigliato immaginare un percorso di lavoro in questo paese senza conoscerne la lingua (l’inglese è sufficiente solo per un primo periodo e per certi lavori; l’italiano accompagnato dal tedesco anche ad un livello base è apprezzato nel settore turistico). Negli ultimi tempi l’Austria richiede ed attira professionisti nei settori dell’ingegneria e dell’informatica segno che nel Paese la voce “Ricerca e Sviluppo” è particolarmente curata.

Conviene vivere e lavorare in Austria? Al di là della bellezza e del fascino percepiti quando ci si va in vacanza (ci sono davvero posti incantevoli), in Austria lo stipendio medio si aggira attorno ai 1500 euro (attenzione: non è lo stipendio garantito!) ed il costo della vita è paragonabile a quello italiano (perlomeno in città come Ancona). Questo significa che tendenzialmente in Austria si vive un po’ meglio, più comodi da un punto di vista economico.

Dove si trovano maggiori informazioni? Sul web alla voce “lavoro in Austria” vengono fuori un sacco di risultati. Noi vin consigliamo due cose: la prima (e non è soltanto un nostro consiglio) è che per la vostra prima “trasferta” fareste bene ad utilizzare social networks e web per avere qualche informazione su come trovare un primo lavoro di breve durata e che richieda non troppe competenze. Un primo passo che vi aiuterà a capire l’ambiente e verificare se siete adatti (o adattabili) a viverci. La seconda cosa che vi consigliamo è di dare un occhio al blog “Scappiamo in Austria” (scappiamo.net) fatto da due ragazzi che in Austria ci vivono, da tempo, per davvero: potrebbero essere loro il vostro primo ed utile contatto nel verde e rigoglioso territorio austriaco.

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Un pensiero su “Scegliere di lavorare in Austria

  1. Mio fratello se n’e’ andato via a Tenerife in Spagna piu’ di 8 anni fa perche’ stufo dell’Italia di Berlusconi…e c’e’ rimasto, come quasi tutti gli Italiani che se ne vanno via per gioco e poi capiscono che altrove la qualita’ della vita e’ migliore! Anch’io potevo andare a vivere in Polonia grazie a mia moglie che cercava di convincermi e invece purtroppo ho scelto l’Italia: ora mi ritrovo senza lavoro con la prospettiva di dover emigrare in Italia per il bene di mio figlio di 12 anni. Ho paura infatti che possa fare la mia fine è quindi preferisco che viva in una terra straniera con la certezza di un lavoro sicuro piuttosto che rimanere qui in balia di imbroglioni e venditori di fumo. Di certo io non capisco perche’ i nostri telegiornali si ostinano a dipingere un Italia diversa dalla realta': basta vedere lo stato delle nostre strade, dei nostri marciapiedi e delle nostre case per capire che la situazione e’ ormai molto simile a quella di un paese del terzo mondo. L’Italia di oggi mi ricorda la Polonia, la Cecoslovacchia o la Jugoslavia di 20 anni fa! Sembra incredibile pensare a come la situazione economica e dei paesi citati si sia completamente ribaltata nel giro di 20 anni! Mi chiedo se sia possibile che nei prossimi 20 anni l’Italia ritorni ad essere quello che era: sinceramente sono molto scettico!

    Pubblicato da Daniele Fasciani | settembre 2, 2013, 1:04 pm

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